Stiamo portando avanti un'interlocuzione capillare con tutte le forze  politiche di governo e di opposizione, fondamentale a veicolare messaggi chiari che indirizzano la nostra e personale azione sindacale verso un obiettivo capace di cogliere e riscontrare la volonta di un'intera categoria, prima su tutto quella della ricontrattualizzazione a 36 ore settimanali di tutti i rapporti di lavoro partime sia  essi a tempo indeterminato che determinato .
Non è facile cosi come a scriverlo, ma siamo convinti che riusciremo nell'impresa con il vostro insostituibile apporto nelle azioni che andremo ad intraprendere.
A volte leggo l'amarezza e la delusione di chi si lascia andare a prese di posizioni e a dichiarazioni che possono trovare giustificazione solo nella precarietà vissuta che umilia e dispera, ma non è cosi che risolviamo il problema; bisogna agire con fermezza e lucidità, con la consapevolezza che tutto va inquadrato in un contesto ben piu ampio della materia trattata; esempio è l'integrazione oraria appena esitata dall'ARS a favore  del personale ASU che incide in maniera diversa sul bilancio annuale della Regione Siciliana rispetto alla  ricontrattualizzazione dei rapporti di lavoro in essere da partime a fulltime, ma non per questo possiamo giustificare questo modo approssimativo di procedere, senza alcuna logica (apparentemente); tanto meno possiamo rinunciare a legittime e fondate rivendicazioni; di certo il tutto và contestualizzato diversamente, coinvolgendo tutte le parti interessate, stato, regione e comuni.
Proprio in questa direzione stiamo andando, programmando incontri a partire dalla prossima settimana propedeutici a chiudere l'annosa questione del precariato storico degli enti locali e non solo.
E' troppo riduttivo pensare che dopo una lunga assenza dai tavoli istituzionali, trovavamo immediato riscontro nella legge finanziaria appena approvata, tanto più che ci troviamo a confrontare con una classe politica che nel 70% dei casi sconosce la materia perchè alla 1°legislatura;
la legge di stabilità 2023 appena licenziata da sala d'ercole è stata l'occasione per riaccendere i riflettori sulla problematica che tanti considerano chiusa, riportandola al centro dell'attenzione della politica regionale; da questa  ritenuta conclusa da tempo con la sottoscrizione dei contratti a tempo indeterminato, così come dai tanti amministratori locali che non si assumono l'onere dei 1.800 colleghi ancora in servizio con rapporto a tempo determinato presso enti in dissesto o degli altri 10.500 in servizio con rapporto a tempo indeterminato, ma a tempo parziale, spesso a 18 ore settimanali.
Possiamo non contestare l'integrazione oraria a 36 ore per il personale ASU, che nonostante le incongruenze che questa genera (disperde la rabbia di chi il contratto ancora non c'è là a vantaggio di una politica che sa solo rinviare nel tempo) ma, certamente non possiamo ritenere conclusa la precarietà di chi ancora la vive prestando servizio a partime .
Come CSA/RAL - Dipartimento Regionale Politiche del Lavoro e del Praecariato nella Pubblica Amministrazione, siamo stati e continueremo ad essere presenti per dare voce ad una categoria e affermare la ricontrattualizzazione di questa a fulltime nella P.A. con priorità su ogni altra forma di reclutamento presso l'ente, cui la medesima presta servizio .
 
                                                             Giuseppe Cardenia