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- Categoria: 2022
- Pubblicato Lunedì, 09 Gennaio 2023 10:06
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Nelle ultime ore una nuova problematica investe i 2500 lavoratori dipendenti con contratto a tempo determinato in servizio presso enti in dissesto, di fatto nonostante ho personalmente attenzionato la questione con largo anticipo (inizio mese di dicembre) al Dipartimento regionale autonomie locali, ricevendo rassicurazioni e richiami normativi a cui gli enti interessati potevano fare riferimento per prorogare i rapporti di lavoro in scadenza fino al 31/12/2023 (Art.3 comma 3 legge regionale n. 35/2021);
Ciò premesso mi è giunta notizia venerdì pomeriggio, interloquendo con l’On. Di Caro, che la Dott.ssa Rizza quale Dirigente Generale del Dipartimento Regionale Autonomie Locali, sostiene in modo “ufficioso” che non è stata varata alcuna norma con la legge finanziaria dello Stato o con il decreto milleproroghe, a cui gli enti in dissesto possano fare riferimento per disporre la prosecuzione dei contratti al 31/12/2023, così come avvenuto negli anni pregressi .
Mi chiedo perché la Dott.ssa Rizza solleva solo oggi, dopo la scadenza dei termini la questione? non era un suo preciso compito istituzionale, informare preventivamente il proprio assessore di riferimento, notiziare la deputazione regionale, perché intervenisse nelle sedi preposte a tempo debito? O la Dott.ssa Rizza dovrebbe meglio documentarsi prima di alimentare tensione e preoccupazione ?
Di certo è, che bisogna agire subito in modo trasversale e uniti per scongiurare qualsiasi disagio sociale, personalmente come segretario regionale del Dipartimento Politiche Attive del Lavoro e del Precariato nella Pubblica Amministrazione –CSA/RAL, mi sono attivato immediatamente presso la deputazione regionale di tutti i gruppi parlamentari, notiziandoli nel merito, altresì investendo il governo regionale nella Persona del suo vice presidente On. Sammartino, a porre in essere tutti gli adempimenti che si rendano necessari per dare soluzione .
Come segreteria, mi sono altresì, immediatamente attivato, riscontrando in prima persona che la proroga dei contratti al 31/12/2022 operata in precedenza dagli Enti interessati (Enti in dissesto) è stata disposta a seguito di una nota a firma della Dott.ssa Rizza che comunicava la proroga del termine di stabilizzazione di cui all’art 20 del Decreto 75/2017 al 31/12/2022 (Art 3 comma 3-quater del D.L. 9 Giugno 2021 n. 80 convertito in legge con modificazioni dall'art.1 comma 1 della legge 6 agosto 2021 n 113), ritenedo questo sufficiente a giustificare la prosecuzione senza soluzione di continuità dei contratti in scadenza, al 31/12/2022 .
Non vì è alcun dubbio sull’inadempienza della Dott.ssa RIZZA del Dipartimento Autonomie Locali nel notiziare gli Enti in un senso o nell’altro ( prorogare o non prorogare), altresì assolvere pienamente al proprio ruolo istituzionale, investendo delle proprie responsabilità l’Assessore Regionale alle Autonomie Locali; proponendo la soluzione anziché pronunciarsi in ritardo e in modo a nostro dire "errato".
Di fatto, l’Art 1 della legge n. 15 del 25 Febbraio 2022 pubblicata in Gazzetta Ufficiale n. 49 del 28 Febbraio 2022, ha disposto con largo anticipo sui tempi, la modifica del termine “31 dicembre 2022” in “31 dicembre 2023”, quale scadenza ultima entro cui potere operare le stabilizzazioni ai sensi dell’art 20 del Decreto 75/2017 del personale precario ivi cmpreso quello in servizio presso enti in dissesto .
Ciò premesso, permettetemi una considerazione, sarebbe stato più opportuno che la Dott.ssa Rizza notiziasse gli Enti così come fatto negli anni precedenti, con un’apposita nota dello stesso tenore di quella inoltrata agli enti con nota prot. n.18982 del 29/12/2021, comunicando loro cosa era possibile fare notiziando sui contenuti dell'art 1 della legge 15/2022 sopra menzionata .
Per quanto ci riguarda, gli enti che hanno deliberato la prosecuzione al 31/12/2023 ai sensi dell’art 3 comma 3 della legge regionale 35/2021 hanno operato correttamente, sarebbe bene che nei prossimi giorni si dedicasse tempo alla riconversione dei contratti da tempo determinato ad indeterminato.
Giuseppe Cardenia